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I Beati
Andrzej Stanislaw Budzinski


VOCABOLARIO
...abc della felicita...

2
I BEATI

traduzione
Lisa Masoni

San Bonifacio
2017

“La felicità non consiste nel possedere dei trofei e dell'oro. È nell'anima che dimora la sede della beatitudine.”

Democrito

B

I beati – in greco makaroi. Ecco la seconda parola dell'alfabeto della felicità. Indica la persona felice, pienamente appagata e soddisfatta, indica anche la buona sorte di qualcuno (beato te...), le persone che hanno avuto una particolare fortuna o si trovano in una condizione privilegiata. Indica anche le persone le quali, per santità di vita, sono state elevate dalla Chiesa come Beati
. In genere I BEATI significa FELICI.
BEATI = FELICI!
La felicità, come sappiamo, ha più di 7000.000.000 (sette miliardi) sfumature secondo il numero degli abitanti della terra
. Non esiste la felicità unica per tutti, che soddisfa tutti. Ogni persona ha la propria felicità.
Perché?
Perché ogni persona è unica!
Ogni persona è irripetibile!
Allora giustamente e beata a modo suo – fai da te.
Però!
Però!
Però!
Una cosa comune a tutti, nessuno escluso: in un modo o in un altro tutti desiderano essere beati.
ESSERE BEATI È UN DESIDERIO COMUNE!

Adesso vi propongo di rispondere alla domanda:
Cosa significa per ognuno di noi essere beato/a?
Certamente, non devo ripeterlo, ognuno di noi risponde nel modo più sincero possibile seguendo i propri desideri e i propri pensieri. Non dobbiamo fingere o cercare le risposte su internet o nei vocabolari per fare, così detta, bella figura.

SINCERITÀ!
PER CAMBIARE NOI STESSI DOBBIAMO ESSERE: SINCERI CON NOI STESSI!

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Certamente avete ragione, dare la definizione della parola beati non è per niente facile. A me personalmente interessa trovare la risposta che soddisfa tutti noi:
ESSERE BEATO PIENAMENTE!
ETERNAMENTE!
PER SEMPRE!
Sento dentro di me un grande desiderio, come un richiamo naturale, la voce profonda per trovare la strada che mi permette già, qui sulla terra, di pregustare lo stato del beato e poi goderlo pienamente in cielo.
Chi di voi ha letto i miei libri precedenti
sa, che il mio modello da imitare è Gesù, vero Dio e vero Uomo. Dal suo insegnamento, spesso, attingo le ispirazioni per approfondire la realtà della nostra vita. Anche in questo caso, per trovare la risposta al significato di essere beati, Lui sul palmo della sua mano ci da la risposta.
Allora!
Pensiamo in modo pratico. Perché dobbiamo cercare le risposte altrove? Non ha senso! Meglio sfruttare quello che già abbiamo pronto, per non perdere tempo, e anche per la comodità. Confesso! Io sono comodo. Allora! Sfrutto ciò che è pronto!Con la parola “beati è strettamente legato un episodio della vita di Gesù che si chiama:“Discorso della montagna”
. Una parte molto importante di questo testo, “Le beatitudini”
, chiamata anche “La costituzione del Regno di Dio”, ci parla del significato di essere beati e nello stesso tempo ci da le soluzioni come diventare beati per ricevere il loro premio. Ecco il famoso testo
. Prego leggerlo con attenzione:
“[3] "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
[4] Beati gli afflitti, perché saranno consolati. [5] Beati i miti, perché erediteranno la terra. [6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. [7] Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. [8] Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. [9] Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”
.

Chi sono beati e felici secondo la Bibbia?
La risposta ci viene data dal testo stesso:
- “ Gesù salì sul monte...
- si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
- Si mise a parlare...”.
Gesù sembra voglia farsi vedere, per questo “sali sul monte”. Un po' strano da parte sua perché quasi sempre voleva rimanere nascosto. Invece in questa occasione si mette in posa.
Gesù vuole essere visto!
Come un esempio!
Come un modello!
Questo atteggiamento di Gesù è la provocazione per ciascuno di noi e ci ricorda altre sue parole:
“[12] Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”
.
Possiamo dare la prima risposta alla domanda: chi sono i beati? I beati sono le persone che si avvicinano e alzano gli occhi verso Gesù, coloro cheLo ascoltano e Lo contemplano.
Con il suo atteggiamento Gesù attira le persone a se. Le persone si avvicinarono a Lui:
“[28] Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29] Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30] Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero ”
.
Le persone vogliono stare con Lui. Ecco la seconda risposta: chi sono i beati? Sono tutti coloro che si avvicinano a Gesù e stanno con Lui
Perché si avvicinano a Lui?
Per ascoltarlo:
“[24] Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. [25] Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”
.
Ecco la terza risposta: chi è beato? Chi ascolta la parola di Gesù e la mette in pratica – ecco l’uomo saggio!
Quattro azioni caratterizzano i beati:

contemplano Gesù,
si avvicinano a Gesù e stanno con Lui,
lo ascoltano,
mettono in pratica le sue parole.
I BEATI SONO UOMINI SAGGI!
Facendo i conti notiamo che le beatitudini sono otto! In questo momento mi è venuta l’idea di cercare il significato del numero otto, non soltanto nella Bibbia ma in genere. La mia idea si è rivelata ottima, proprio ho azzeccato
. Prego leggere la nota.
I termini che troviamo sono:
 otto sentieri della Via,
 l'equilibrio cosmico,
 la quantità innumerevole, immensa, non indefinibile,
 il simbolo dell'infinito ∞,
 la Giustizia,
 la trasfigurazione, l'eternità, la resurrezione di Cristo e quella dell'uomo,
 otto forze della natura,
 il numero degli immortali.
Già dal significato del numero otto possiamo capire l’importanza delle beatitudini. Altra cosa, nella Bibbia niente per caso, tutto ha un significato e un senso, ogni piccolo dettaglio. Forse ci sembrerà strano, ma tutti questi significati dell'otto, che sono in abbondanza, non mi ancora hanno soddisfatto fino il fondo, cercavo qualcosa, precisamente non sapevo che cosa, ma cercavo...
ed ecco...
Approfondendo il significato del numero otto nella Bibbia ho trovato una cosa, secondo me molto interessante, che può aiutarci a capire “Le beatitudini” ancora meglio. Nel libro della Genesi durante il racconto del diluvio universale leggiamo che nell'arca di Noè sono entrate otto persone
:
“[13] In quello stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli”
.
Leggendo queste parole la mia fantasia si è accesa e ho cominciato immaginare. Certo, quello che desidero condividere con voi è la mia interpretazione molto libera. Forse neanche si potrebbe farla, ma siamo liberi di esprimere le nostre opinioni. L'arca di Noè, chiamata anche “l'Arca dell'alleanza”, come sappiamo bene essa è il simbolo della salvezza. Fin qui non abbiamo dubbi. L'arca aveva le forma e le misure precise rivelate a Noè da Dio stesso
. Da questo momento si comincia la mia interpretazione: otto persone sull'arca sono otto beatitudini che hanno le forme e le misure precise dettate da Gesù, che ci permettono di entrare nell'arca della salvezza. Possiamo dire che “otto beatitudini” sono la forma e la misura della salvezza che abbiamo ricevuto da Dio.
Ecco – finita la libera interpretazione.
Spero che vi piaccia!
Chi vuole salire sull'Arca?
Prego comprare biglietti, senza pagare. Presto, è l'ora della partenza. Avanti, c'è posto per tutti...belli e brutti …
Salite tutti!
Che non succeda come è successo durante il diluvio universale, gli invitati non volevano entrare nell’arca perché non credevano a Noè. Di conseguenza sono morti tutti annegati nell’acqua.
La Bibbia ci insegna che nella vita degli Ebrei e dei Cristiani al centro è Dio. Dio è al centro come il sole è al centro della via lattea. Anche le Beatitudini sono costruite in modo simile. Al centro è la parola beati ed intorno ad essa sono le cose che la caratterizzano.
I beati assomigliano ad un fiore con otto petali.
- Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini, per costruire il regno di Dio sulla terra.
- Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini per la salvezza.
Penso che le beatitudini non siano riservate soltanto ai cristiani ma a tutti gli uomini della terra, nessuno escluso, indipendentemente dalla loro fede, cultura e nazionalità. Le beatitudini hanno una dimensione universale.

BEATI I POVERI IN SPIRITO

1°. Beati (felici) poveri in spirito – Per forza dobbiamo porci la domanda:
Chi sono i poveri in spirito?
San Luca scrive soltanto “Beati poveri”
, allora dal suo testo possiamo capire che Gesù semplicemente e giustamente consola i poveri. Secondo Matteo, però, i poveri non sono soltanto poveri materialmente, ma anche spiritualmente. Intuiamo che “i poveri in spirito”makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati non significa soltanto la povertà materiale. Secondo me la dimensione di questa beatitudine è diversa. Non c’entra la ricchezza o la povertà materiale.
Chi sono veramente i poveri del mondo?
Ricchi che abbondano nelle cose materiali ma sono senza Dio? O poveri che muoiono di fame ma sono con Dio? Secondo la Bibbia i veri poveri sono le persone che vivono senza Dio. Nella Bibbia sono chiamati stolti, stupidi
. Perché? La loro fine è la condanna eterna.
Qui non c'entra avere o non avere!
ma
Essere o non essere!
“Beati i poveri in spirito” riguarda la nostra relazione con Dio!
“I poveri in spirito” - in lingua greca makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati dove ptohoj, significa non soltanto i poveri, ma anche i mendicanti, i barboni che chiedono le elemosine, le persone degne di pietà. Interessante è che ptohoj unite con pneumati, in questo caso significa i poveri che chiedono l'elemosina spirituale perché sono consapevoli che non sanno niente, per questo cercano la sapienza di Dio. Questo atteggiamento, come già ho scritto prima, non dipende dalla ricchezza o dalla povertà materiale, ma è un atteggiamento del cuore. “I poveri in spirito” sono ‘anawim YHWH cioè gli umili davanti a Dio. In questa prospettiva,“i poveri in spirito” sono più ricchi di tutti, perché possiedono Dio che ha valore più grande di tutto, ha valore eterno cioè senza inizio e senza fine. Propongo di leggere la preghiera di Santa Teresa d'Avila:
“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace”
.
Un altro esempio ideale per noi è San Francesco d'Assisi
. Prima della sua conversione era ricco materialmente,
ma
ma
ma
dal momento in cui ha incontrato Dio, tutto quello che possedeva non contava niente per lui, per questo dice:
“Deus meus et omnia” - “Dio mio e mio tutto”.
Al centro della sua spiritualità è proprio la povertà, quella materiale e quella spirituale, che ha la sua sorgente nella fiducia e nella provvidenza di Dio.
- Beati i poveri in spirito – la loro ricchezza è Dio solo!
- Beati i poveri in spirito – desiderano soltanto Dio.
- Beati i poveri in spirito – si fidano totalmente di Dio.
- Beati i poveri in spirito – al centro della loro vita è Dio.
- Beati i poveri in spirito – si abbandonano totalmente a Dio.
- Beati i poveri in spirito – scelgono Dio liberamente.
In questo momento possiamo porci una domanda: da dove i poveri in spirito sanno tutto questo? La risposta sembra semplice: dalla conoscenza di Dio. Più Lo conoscono più sono poveri in spirito.
Da dove attingono l'ispirazione?
Da Gesù - Figlio di Dio che è diventato uomo!

San Paolo questo ci spiega nell'Inno cristologico

“[1] Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, [2] rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. [3] Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, [4] senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
[5] Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, [6] il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; [7] ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, [8] umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. [9] Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; [10] perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; [11] e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre”
.
Vediamo che la povertà spirituale è legata strettamente all'umiltà. Gesù questo ci spiega attraverso le immagini:

1 Betlemme
2 la croce
3 l'Eucaristia.
In questi tre posti Gesù ci insegna che cosa significa essere “i poveri in spirito” oppure meglio dire “i ricchi in spirito”.

BEATI GLI AFFLITTI

2°. Beati (felici) gli afflitti – gli afflitti significa i tristi in lutto. Arriviamo così a un paradosso
FELICI = TRISTI IN LUTTO!
o
FELICI?
o
TRISTI?
Ma nello stesso momento FELICI E TRISTI?!... come se nello stesso momento avessimo detto SI e NO! Oppure nello stesso momento saremmo andati a sinistra ed a destra!
Vero! Assurdo!
Impossibile!
Dobbiamo sapere che la Bibbia è piena di “assurdi”, di cose che si contraddicono. Anche in questo caso sembra che non sia possibile che i tristi possono essere felici.“I beati tristi, in lutto”; penso che nessuno di noi, io sicuramente, abbia visto durante un funerale qualcuno che era felice. Si ride durante le feste, matrimoni, ma durante i funerale? No!
“I beati afflitti” in lingua greca makarioi oi penthountes indica le persone che piangono su qualcosa. La domanda si pone da sola:
Su che cosa piangono i beati afflitti?
Perché sono malati?
Perché non sono considerati?
Perché hanno perso il lavoro?
Perché sono stati umiliati?
Perché non sono riusciti a fare qualcosa?
Perché hanno perso i soldi?
Perché sono stati derubati?
Perché hanno preso un voto negativo a scuola?
Perché sono tristi?
Prima di andare avanti propongo a ciascuno di noi di rispondere alla domanda: Per quale motivo ci rattristiamo?

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La tristezza possiamo dividere in due tipi:
1. La tristezza che proviene da Dio, positiva – i beati sono tristi perché soffrono per colpa del male e del peccato che esistono nel mondo. La tristezza che porta alla conversione. La tristezza che porta verso la felicità, verso Dio.

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