Читать онлайн книгу «Rime Sui Delfini Salterini» автора Juan Moisés De La Serna

Rime Sui Delfini Salterini
Juan Moisés De La Serna
Una bellissima raccolta di poesie sui delfini e sulla natura in generale. Ecco, di seguito, un esempio:

Un delfino ben nuotava
sfruttando la corrente
una sardina incontrava
raggiungendola all’istante.

―Dove vai piccola sardina?
–Le chiese il delfino.
–Mi lascio trasportare
–gli rispose il pesciolino.

Del delfino sognatore
la replica è immediata
–Finiremo in mezzo al mare
o su una spiaggia desolata.

AMORE

Juan Moisés de la Serna
Rime sui Delfini Salterini

Rime
Sui
Delfini
Salterini

Juan Moisés de la Serna

Tradotto da Samuele D’Anella

Editoriale Tektime

2019
“Rime sui Delfini Salterini”
Scritto da Juan Moisés de la Serna
Tradotto da Samuele D’Anella
1ª edizione: febbraio 2020
© Juan Moisés de la Serna, 2020
© Edizioni Tektime, 2020
Tutti i diritti riservati
Distribuito da Tektime
https://www.traduzionelibri.it

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi altro mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro, senza previa autorizzazione scritta dell’editore. La violazione dei suddetti diritti può costituire un reato contro la proprietà intellettuale (art. 270 e seguenti del Codice Penale).
Si rimanda al CEDRO (Centro Español de Derechos Reprográficos) se si ha bisogno di fotocopiare o scannerizzare qualsiasi parte di quest’opera. Si può contattare il CEDRO attraverso il sito web www.conlicencia.com o per telefono al numero 91 702 19 70 / 93 272 04 47.

PROLOGO
Un delfino ben nuotava
sfruttando la corrente
una sardina incontrava
raggiungendola all’istante.
―Dove vai piccola sardina?
―Le chiese il delfino.
―Mi lascio trasportare
―gli rispose il pesciolino.
Del delfino sognatore
la replica è immediata
―Finiremo in mezzo al mare
o su una spiaggia desolata.
AMORE
Ai miei genitori


1. Il delfino e la sardina
Un delfino ben nuotava
sfruttando la corrente
una sardina incontrava
raggiungendola all’istante.
―Dove vai piccola sardina?
―Le chiese il delfino.
―Mi lascio trasportare
―gli rispose il pesciolino.
Del delfino sognatore
la replica è immediata:
―Finiremo in mezzo al mare
o su una spiaggia desolata.
La sardina non rispose
la risposta le sfuggiva
e il delfino ripeteva
―Su una spiaggia desolata.
―Come sarebbe? ―domanda lei
perché non lo capiva―,
e tu come lo sai?
―E il delfino le diceva:
―Continuando per di qua
di sicuro arriveremo
se ancor ci rilassiamo
e strada non cambiamo.
La sardina ormai confusa
al delfin chiese veemente
―Ma cosa stai dicendo?
―Non ci capiva niente.
Guardandola il delfino
d’un tratto scoppiò a ridere
―Sto parlando arabo
―rispose per rispondere.
―Arabo, e che cos’è?
―domandò il pesciolino.
―Vorrei saperlo anch’io!
―disse allegro il delfino.
» Anzi no, è svedese
o forse coreano
è che sono poliglotta
fin da piccolo ne ho il dono.
La sardina se ne andò
non riuscì proprio a capire
lui invece restò lì
continuando a sognare.
AMORE

2. L’intrepida colombella
Il tempo lei passava
tranquilla ad osservare
quando a un tratto percepì
una voce familiare.
Così la colombella
volò via da dove stava
ad incontrare un amico
veloce si affrettava.
In mare la nostra amica
si era resa conto
che qualcuno la cercava
voleva essere al suo fianco.
Era la voce del delfino
ad aver chiamato,
andava verso il porto
in una rete intrappolato.
Vedendo il pericolo
la colombella pensava:
-cosa posso fare?
-Chi mi può aiutare?
Per quanto si sforzasse
non c’era soluzione
il tempo trascorreva
quando ebbe l’intuizione.
Aveva un amico
uno molto speciale
un vecchietto che ogni giorno
le dava da mangiare.
Volando fin sul balcone
la colombella è arrivata
dà col becco alla finestra
e l’anziano la saluta.
Appena la vede
esclama il signore:
– che succede colombella?
– Non è ora di mangiare.
Lei continuava a beccare
l’anziano doveva sapere
doveva dirgli tutto
non poteva rinunciare.
La scaltra colombella
si riesce a spiegare;
sa tutto ora l’anziano
che si precipita a vedere.
Al porto lì vicino
l’anziano sta osservando
e vede il delfino,
l’incubo che sta vivendo.
Senza potersi muovere,
nella rete intrappolato
ma l’anziano senza indugio
l’avrebbe liberato.
La nave è di suo figlio
che all’istante liberò
quel piccolo delfino
che nuotando se ne andò.
La dolce colombella
l’amico suo ha salvato;
lui mai lo scorderà
sarà per sempre grato.
AMORE

3. La foca della scogliera
Una bella mattina
le scogliere brulicavano
di tante belle foche
che annoiate se ne stavano.
Una in particolare
aveva voglia di giocare
così prese la rincorsa
e si lanciò in mare.
Nuotava tra le acque
alla ricerca di un compagno,
ben sapeva che in due
si gioca molto meglio.
D’un tratto da lontano
vide un pesciolino
non fu facile raggiungerlo
era proprio piccolino!
Il pesciolino la notò
e cominciò a scappare
un bocconcino succulento
non voleva diventare.
Sapeva che la foca,
una volta catturato,
in un sol boccone
l’avrebbe divorato.
La foca ormai esausta
smise di nuotare
quando un giovane delfino
da lì vide arrivare.
―Sembri stanca amica
l’espressione tua è stremata
Perché hai nuotato tanto?
Ti sei troppo allontanata.
La foca un delfino
non aveva visto mai
ma le sembrò perfetto
per giocare un po’ con lei.
―Vuoi giocare con me?
―subito gli domandò―,
sai, mi annoio tanto
amici io non ho.
―Con piacere. Disse il delfino.
E iniziarono a giocare
ma il pesciolino da laggiù
rimase a curiosare.
Lui non si divertiva
era solo, si annoiava
e diventò geloso
con lui nessuno giocava.
La foca allegramente
con il delfin giocava
e il pesciolino immobile
annoiato li fissava.
Il delfino da lontano
il pesciolin notò
―Dai vieni a giocare!
―Entusiasta gli gridò.
Il pesciolino timoroso
lentamente si avvicinò
ma in realtà aveva paura
fu così che esclamò:
―Prima di giocare
mi dovete assicurare
che non è un crudele piano
per potermi divorare.
La foca divertita
rispose al pesciolino:
―Ma per chi mi hai preso?
Non sono un assassino.
La foca e il delfino
iniziarono a giocare
e assieme al pesciolino
vagarono per mare.
Finirono per arrivare
in un luogo ignoto;
la corrente li portò
in un posto sconosciuto.
Una spiaggia favolosa,
fu lì che ho conosciuto
i tre amici che giocavano
con fare spensierato.
Il pesciolino è allegro
annoiato non è più
dal mare alla spiaggia
felice va su e giù.
Finisce qui la storia
dei tre intrepidi amici
e non si annoiarono più
sempre giocarono felici.
AMORE

4. Nelle profondità del mare
Nelle profondità del mare
abita uno squalo
il cui atteggiamento
non passa inosservato.
Si aggira negli abissi
nuotando lentamente
e se incontra qualcuno
non importa chi ha di fronte…
―Prego, prima Lei―
dice sempre con pazienza.
Che sia un tonno o una balena
lui dà loro precedenza.
Un giorno un delfino
osservò lo squalo
e il suo comportamento
gli parve molto strano.
―Mi dica signor squalo,
perché lascia passare
con fare così docile
ogni pesciolin del mare?
Lo squalo si fa serio,
smette di nuotare
e rivela al delfino:
―Voglio solo farmi amare.
» Sai tutti dicono
che causo sofferenza
per questo cedo il passo
e do a tutti precedenza.
Domanda allo squalo
il delfin meravigliato
―Che ne è stato del tuo orgoglio?
Dove l’hai lasciato?
―Le ho provate tutte
volevo essere amato
ma ero tanto solo,
così sono cambiato.
» Volevo degli amici
con cui poter giocare
come fate voi,
come tutti in questo mare.
» Quando mi avvicino
tutti scappano via
a nessuno piace
la mia compagnia.
» Per questo ho pensato
di dover cambiare
e con un po’ di fortuna
qualche amico incontrare.
Il delfino che ascoltava
d’un tratto scappò via
e lo squalo percepì
una grande nostalgia.
Ma qualche istante dopo
si avvicina da lontano
un gruppo di delfini
diretti dallo squalo.
―Ti ho portato degli amici
vieni, ti divertirai
puoi nuotare insieme a noi
mai più solo resterai.
» Non trattarci male
o nessuno ti vorrà
fai sempre del bene
e la fiducia crescerà.
Capì subito lo squalo
quanto vale l’amicizia
passar tempo in compagnia
è davvero una delizia!
Si fece molti amici
non rimase mai più senza
e sempre continuò
a dar loro precedenza.
AMORE

5. Il delfinario
Seduto me ne stavo
i delfini osservando
quando vidi uno di loro
che si stava avvicinando.
Con fare cauteloso
avanzava molto lento
curioso mi fissava
con uno sguardo attento.
Un esemplare grande;
le pinne posteriori
piene di ferite
così come le anteriori.
Sembrava molto calmo.
Lo guardai di fronte
tra tutti i delfini
lui era differente.
Cristallina nei suoi occhi
la tristezza contemplai
Gli è successo qualcosa
subito pensai.
―Perché sei così triste?
―al delfino domandai
la risposta mi sorprese
il suo sfogo ascoltai.
―Devo chiederti un favore
spero tu ne sia capace
di a chi ci ha catturato:
questo posto non ci piace.
»Ci ha sottratto libertà
la cosa più preziosa
ma qui non ce l’abbiamo
che vita dolorosa!
»Non si può nuotare liberi
così non si può stare
diglielo ti prego

Конец ознакомительного фрагмента.
Текст предоставлен ООО «ЛитРес».
Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию (https://www.litres.ru/juan-moises-de-la-serna/rime-sui-delfini-salterini/) на ЛитРес.
Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.